I 3 vantaggi della stampa 3D che possono cambiare il mondo del packaging
Il packaging è un settore in continuo fermento, in cui l’innovazione e la creatività giocano un ruolo fondamentale.
Gli imballaggi infatti, in particolare quelli primari, sono degli oggetti complessi che devono garantire determinate performance sia dal punto di vista funzionale che di appeal: devono essere adatti a contenere, trasportare e conservare il prodotto, migliorandone la durata, e al contempo devono attirare l’attenzione di consumatori sempre più esigenti e comunicare l’identità del brand.
Un’ulteriore spinta all’innovazione deriva poi dalla richiesta sempre più pressante di attenzione all’ambiente e quindi dalla necessità di creare imballaggi più sostenibili, in un’ottica di eco-design.
In questo contesto, la stampa 3D è una tecnologia che può essere di grande aiuto a designer, progettisti e ingegneri per riprogettare packaging primari e sviluppare nuove idee.
I vantaggi che la stampa 3D può apportare nei processi di progettazione e ingegnerizzazione sono diversi, sostanzialmente raggruppabili in tre punti. Vediamo quali.
1. Maggior libertà e creatività
La tecnologia additiva che sta alla base delle stampanti 3D offre estrema libertà di progettazione, permettendo di creare forme difficilmente realizzabili con le tradizionali tecniche di produzione.
Offre quindi l’opportunità di creare modelli complessi, dalle geometrie articolate e personalizzabili, senza limiti alla creatività. Ma anche di ridisegnare gli imballaggi per renderli più ecologici, per esempio realizzando prodotti con spazi vuoti, con elementi più sottili o parti cave, per alleggerirne il peso e ridurre l’uso di materia nella lavorazione.
Si tratta di un aspetto fondamentale: un packaging originale, innovativo e più ecologico rende un prodotto più visibile e desiderabile, accrescendone il valore.
2. Time to market più veloce
La stampa 3D permette di accelerare il ciclo di progettazione e prototipazione e quindi di introdurre i nuovi prodotti sul mercato più rapidamente.
Grazie alla stampa 3D infatti è possibile creare rapidamente prototipi estremamente accurati e con un elevato livello di dettaglio. Una volta disegnato in digitale (ed esportato in formati quali .stl, .step, .stp, .igs, .iges), il prodotto può essere stampato in 3D: si ottiene in questo modo un prototipo fedele al prodotto finale (con anche la possibilità di realizzare finiture verniciate, ecc., se necessario) su cui effettuare test funzionali reali (per esempio per testare caratteristiche meccaniche come le cerniere, la forza a scatto, ecc.), prima di investire in costosi stampi. È anche possibile progettare e stampare in 3D diversi modelli di packaging contemporaneamente. I progetti vengono stampati in 3D, valutati, testati, quindi perfezionati per ottenere il prodotto desiderato.
In questo modo il periodo di tempo tra l’ideazione di un prodotto e la sua effettiva commercializzazione può essere ridotto notevolmente.
3. Riduzione dei costi e degli sprechi
Le opportunità offerte dalla stampa 3D evidenziate nei punti precedenti possono portare di conseguenza a minori costi e minori sprechi.
Come abbiamo visto, infatti, la stampa 3D abilita un processo di sviluppo del prodotto molto più diretto e reattivo, con la possibilità di abbattere i costi legati alla presentazione di un prototipo, i costi di attrezzaggio e quelli legati ai piccoli aggiustamenti.
Inoltre la progettazione digitale e la prototipazione rapida consentono di valutare accuratamente varie alternative prima della produzione e di eliminare difetti di progettazione che potrebbero portare a errori in fase di produzione e a notevoli sprechi.
La reingegnerizzazione degli imballaggi – che grazie alla stampa 3D si libera da vincoli di forma e design – può poi incidere sulla riduzione dei costi di produzione, per esempio permettendo di creare pezzi unici laddove prima c’erano più componenti, che andavano poi assemblati, o di realizzare prodotti che richiedono minori consumi di energia e di materiali per la loro produzione.
Senza contare inoltre che il processo di reingegnerizzazione e stampa 3D può riguardare anche i macchinari stessi che realizzano i prodotti, per ottimizzare la linea di produzione o per sostituire componenti in alluminio come staffe, ingranaggi, pinze, ecc., con altri realizzati in materiali come il nylon PA12, in modo da ridurre tempi e costi di approvvigionamento.
Ecco perché in diversi settori, dalla cosmesi alla farmaceutica, dal food&beverage all’elettronica di consumo, sono sempre di più le aziende che stanno scoprendo come la stampa 3D, anche in outsourcing, può migliorare il modo in cui pensano e realizzano il proprio packaging.
Se ti servono ulteriori informazioni o vuoi realizzare delle prove contattaci, il nostro servizio di stampa 3D professionale è a tua completa disposizione.
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